martedì 17 luglio 2007

Shiatsu e pianoforte

Io non so suonare il pianoforte e forse proprio per questo non ho mai pensato alle possibili analogie che ci sono tra il suonare questo strumento e la pratica dello shiatsu.


Ho letto però un articolo di Angelo Vullo che parla proprio di questo e in effetti si possono riscontrare alcune somiglianze…

Angelo inizia con il sottolineare la presenza di Yin e Yang già all’interno della parola “pianoforte” e poi continua tracciando i punti di paragone tra le due discipline.

  1. Innanzitutto piano e shiatsu hanno in comune l’energia che proviene dall’impiego del peso del corpo rilassato.

  2. Il piano è un soggetto e proprio come uké risente delle condizioni ambientali (il legno risente dei binomi caldo / freddo, secco / umido).

  3. Chi suona il piano non si limita ad eseguire una sequenza di battute, ma vi è un’interezza nell’esecuzione, più che avere memoria delle singole note si memorizza il movimento. Anche lo shiatsu ha una sua musica interna che unisce i singoli movimenti.

  4. La risonanza. Le note entrano in risonanza le une con le altre e ogni nota contiene un po’ delle altre note. Nello shiatsu entrare in risonanza con l’altro è una cosa molto importante.

  5. L’importanza dell’atteggiamento mentale. Se il pianista irrigidisce il suo fisico in certe posizioni per poter suonare le note, l’esecuzione ne risente. L’esperienza gli svela che uno spirito intenso si sposa meglio con una fisicità leggera. Facendo esperienza con lo shiatsu si impara la stessa cosa.
Potete leggere l’articolo originale nel sito di Messaggishiatsu.

Penso che quella descritta da Angelo non sia che una delle analogie possibili tra shiatsu e altre cose.
D’altronde se riuscissimo ad applicare sempre l’approccio dello shiatsu nella nostra quotidianità, sarebbe una gran cosa….

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