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giovedì 17 gennaio 2008

Un dono

Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fai bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore,
e fallo conoscere al mondo.

(Mahatma Gandhi)

Ho trovato per caso queste parole così semplici e allo stesso tempo così profonde...
Le ho riportate qui per condividerle con voi e con tutti quelli che credono nella forza dell'amore e apprezzano la vita come un dono speciale...

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venerdì 23 novembre 2007

Bei pensieri

Ieri mi è arrivata una mail che pubblico qui perchè mi piace molto e penso possa piacere anche a voi...
Grazie Sakura! ^__^

Pensa a ognuna di queste cose volta per volta prima di passare alla
seguente. Ti farà sentire meglio.

  1. Innamorarsi
  2. Una doccia calda
  3. Nessuna coda al supermercato
  4. Uno sguardo speciale
  5. Ricevere posta
  6. Guidare lungo una strada piacevole da percorrere
  7. Sentire la tua canzone preferita alla radio
  8. Stare disteso sul letto ascoltando la pioggia che cade fuori.
  9. Trovare il maglione che tipiace tanto in vetrina, scontato a metà prezzo
  10. Una telefonata da molto lontano
  11. Un'ottima conversazione
  12. La spiaggia
  13. Trovare un biglietto da venti nella tasca del tuo cappotto dell'inverno scorso
  14. Ridere tra te e te
  15. Ricevere una telefonata a mezzanotte che dura ore
  16. Correre in mezzo alla pioggia
  17. Ridere per nessuna ragione
  18. Avere qualcuno che ti dice che sei stupenda/o
  19. Ridere per una battuta che hai fatto tra te e te
  20. Gli amici
  21. Ascoltare involontariamente qualcuno che dice qualcosa di bello sul tuo conto
  22. Svegliarti e accorgerti che hai ancora alcune ore per dormire
  23. Il tuo primo bacio (il primo in assoluto, magari quello appena ricevuto)
  24. Conoscere nuovi amici o passare del tempo con quelli vecchi
  25. Giocare con un nuovo cucciolo di cane
  26. Averequalcuno che giochi con i tuoi capelli
  27. Fare sogni dolcissimi
  28. Una cioccolata calda
  29. Fare un viaggio in macchina con degli amici
  30. Dondolarsi sull'amaca
  31. Scartare i regali di Natale sotto l'albero
  32. Andare ad un concerto davvero bello
  33. Avere uno sguardo intenso con uno sconosciuto
  34. Ricevere dei biscotti fatti in casa
  35. Passare del tempo con i tuoi migliori amici
  36. Vedere sorrisi e sentire risate dei tuoi amici
  37. Tenere la mano di qualcuno a cui tieni particolarmente
  38. Scontrarti per caso con un vecchio amico e scoprire che certe cose non cambiano mai
  39. Vedere l'espressione sul volto di qualcuno mentre apre il regalo che più desiderava
  40. Guardare il sorgere del sole
  41. Fare l'amore, fare l'amore...fare l'amore...
  42. Uscire dal letto ogni mattina ed essere grato per un altro splendido giorno

Manda quest'allegria naturale alle persone a cui tieni.
Gli amici sono come degli angeli che ci sollevano da terra quando le nostre ali non si aprono.

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mercoledì 31 ottobre 2007

Abbandonare le abitudini

L'abitudine è una cosa devastante, riduce la vita alla stregua di un elettrocardiogramma piatto: nessun impulso, nessuna spinta.

Eppure uno si sente bene, al sicuro, quando è chiuso nel cerchio delle sue abitudini.
Sì, diciamolo:è confortevole percorrere sempre la stessa strada e sapere esattamente cosa e chi ci sarà tra un paio di metri...la stessa scena vissuta all'infinito.

Eppure, se poi ti fermi a pensare a questa cosa, ti rendi conto che è di una tristezza unica...quante cose ti sei perso e ti stai perdendo?
Se quella volta avessi avuto il coraggio di rischiare, di metterti in gioco, come sarebbe cambiata la tua vita?

Certe abitudini sono così radicate in noi che oramai non ci facciamo nemmeno più caso. Non solo il modo di agire è abitudinario, ma anche il modo di pensare: si ragiona per schemi fissi, stereotipi che chissà chi ha concepito.

Siamo abituati ad arrivare fino ad un certo punto, ma poi, raggiunto il nostro confine, ci blocchiamo impedendo a noi stessi di fare quel passo in più che ci porterebbe oltre.

Dovremmo imparare a superare le nostre personali "colonne d'Ercole" e scoprire quindi il vasto mondo di possibilità che si cela dietro a loro.

Iniziamo dalle piccole cose della nostra quotidianità, cerchiamo di spingerci quel passo in più oltre al solito confine.

Uscire dall'abitudine non è semplice, ma significa darsi un'opportunità, quella che spesso neghiamo a noi stessi perchè temiamo di farci del male.

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martedì 30 ottobre 2007

Entrare in contatto con i sentimenti negativi

Anthony De Mello, nel suo famoso libro "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo", ad un certo punto parla della saggezza ed indica quattro punti per raggiungerla.


Innanzitutto, bisogna prendere coscienza dei propri sentimenti negativi.
Spesso non ne siamo consapevoli ma, se facciamo attenzione, ci accorgiamo di sentirci feriti, nervosi e tesi, oppure malinconici e di cattivo umore.

In secondo luogo, dobbiamo capire che il sentimento negativo si trova dentro di noi e non nella realtà.
Si deve smettere, dunque, di cambiare la realtà e gli altri.
Dice De Mello:
"Supponiamo che la pioggia rovini un pic-nic. Chi è a reagire in modo negativo? La pioggia o voi? E cosa provoca questo sentimento negativo? La pioggia o la vostra reazione? Quando sbattete il ginocchio contro il tavolo, il tavolo sta benissimo. Si occupa di fare ciò che dovrebbe, e cioè il tavolo. Il dolore è nel vostro ginocchio, non nel tavolo".
La realtà, dunque, va bene così com'è. I problemi esistono solo nella nostra mente.

Il terzo punto consiste nel non identificarsi mai con quel sentimento.
Ad esempio, non si dovrebbe dire "sono depresso", bensì "c'è depressione". Così non ci si definisce alla luce di quel sentimento. Se c'è una depressione, passerà, poiché tutto passa.

Infine, la quarta fase consiste nel capire cosa possiamo cambiare in noi.
Ci sforziamo continuamente di cambiare tutto ciò che ci circonda, pensiamo che ci sentiremo meglio se sarà qualcun altro a cambiare, ma alla fine, se non cambieremo noi, lo stato di insoddisfazione perdurerà nel nostro animo.

Cambiamo prospettiva: anzichè pensare "mi sento bene perchè il mondo va bene", iniziamo a pensare "il mondo va bene perchè io mi sento bene".

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lunedì 29 ottobre 2007

Esprimere i sentimenti

"Ti amo" - "Ti voglio bene": parole semplici, semplici eppure spesso così difficili da pronunciare.

Quando ci troviamo di fronte a qualcuno che per noi è importante, facciamo molta fatica a dirgli cosa proviamo nei suoi confronti.
A volte pensiamo che non sia ancora arrivato il momento di pronunciare il fatidico "ti amo", a volte influisce un'educazione rigida che ci trattiene dal compiere gesti di slancio affettivo.

La stessa cosa succede quando dobbiamo esprimere sentimenti di rabbia oppure di odio. Molti si bloccano e tengono tutto dentro.

Se non esprimiamo liberamente i nostri sentimenti, il nostro corpo ne risente: succede che alcune parti si irrigidiscono, si bloccano e noi ne perdiamo la sensibilità.
Ovviamente, questo processo non avviene in maniera conscia: noi non ci accorgiamo di nulla, ma poco a poco diventiamo così rigidi che finiamo per non sentire nemmeno lo stimolo dei nostri sentimenti.

E' naturale che manifestare agli altri ciò che proviamo ha delle conseguenze: di fronte a un "ti amo" potremmo ricevere un rifiuto dall'altro, ad esempio.
Ma è un rischio che va corso.
La vita è un alternarsi di piacere e dolore, questo porta movimento, passione.

Noi, invece, siamo educati a cercare una vita fatta di solo piacere, ma questo ci porta ad una condizione di "piattezza", all'assenza di movimento. La sensibilità del nostro corpo diminuisce e noi finiamo per non apprezzare più le tante cose che abbiamo.
Succede che non siamo mai sofddisfatti, ci manca sempre "quel qualcosa" che non riusciamo a trovare.

Quindi, se vogliamo continuare a sentire, se vogliamo che la nostra vita non diventi piatta, dobbiamo accettare anche che le cose non vadano sempre bene. Quando accade, sfruttiamo questi momenti per imparare qualcosa.

Oggi, quando andate a casa, provate ad abbracciare i vostri cari e, guardandoli negli occhi, esprimete loro i vostri sentimenti.
Se non è una cosa che fate solitamente, rimarranno sorpresi, ma il vostro corpo si sentirà meglio e voi vivrete la sensazione di essere più liberi.
Esprimete sempre ciò che provate, costi quel che costi.

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venerdì 26 ottobre 2007

Allentare le tensioni

Quando mi arrabbio per qualcosa o con qualcuno,

quando sono sotto pressione,
quando le cose non vanno come vorrei,
quando il mio umore non è dei migliori,
se mi fermo e mi ascolto, mi accorgo di avere il corpo teso.
La faccia è tirata, le spalle e il collo sono rigidi.

Credo sia qualcosa che similmente tutti provino in certe situazioni.

Ebbene, quando vi trovate in queste condizioni, se volete allentare la tensione, provate a fare una cosa semplice, semplice.

Trovate un luogo tranquillo, dove potete stare soli senza essere disturbati.
A questo punto, iniziate a ridere.
Non sto scherzando! Ridere: dico sul serio. Se poi lo fate guardandovi allo specchio, sarà ancora meglio.

All'inizio vi sentirete un pò stupidi, ma se fate l'esercizio senza pensare a nulla e badando solo a ridere (proprio come se vi avessero appena raccontato una barzelletta divertentissima), vi sentirete gradualmente più sciolti e anche il vostro umore migliorerà.
Anzi, dopo un pò che avrete iniziato a ridere, vi verrà da farlo in modo sempre più intenso e farete fatica a fermarvi!!!

Ridere fa bene alla salute: una volta ho letto in merito ad uno studio secondo cui chi ride spesso gode di maggiore salute rispetto a chi lo fa poco o per niente. Pare che in questa circostanza il corpo produca una sostanza benefica.

E poi, lo sapete che quando si ride si usano meno muscoli facciali di quando ci si arrabbia?

Provate a fare questo esercizio e poi ditemi se ha funzionato...

N.B.: Consiglio comunque di non farlo in pubblico...vi prenderebbero per pazzi!!!

^__^

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lunedì 22 ottobre 2007

2012: l'inizio di una nuova era

Il 21 dicembre 2012 è una data di cui molti parlano. Alcuni dicono che sarà la fine del mondo, altri l'inizio di una nuova epoca.

In realtà, questa data emerge dai calendari maya, dove si dice che da allora in poi tutto cambierà.

Secondo gli anziani Maya, nel 2012 il mondo non finirà, bensì sarà trasformato.

Carlos Barrios, storico, antropologo e ricercatore guatemalteco che ha studiato per ben 25 anni con gli anziani Maya, afferma che ci troviamo in un periodo di transizione: non siamo più nel mondo del Quarto Sole, ma dobbiamo ancora entrare in quello del Quinto Sole.
Il mondo materialista sta lentamente scomparendo e nella nuova era la gente vivrà in pace e in armonia con la Madre Terra.
Il periodo di transizione sarà accompagnato dal verificarsi di distruzioni ambientali, caos sociale, guerre e cambiamenti terrestri.
Ma il 2012, secondo il calendario Maya, sarà la data della rinascita: l'inizio del Mondo del Quinto Sole.

La fase di cambiamento è già iniziata e noi dobbiamo cercare di prepararci per arrivare in buona forma nella nuova era.
Secondo un anziano maya, gli uomini si devono unire a sostegno della vita e dlla luce, tutti insieme e non suddivisi in gruppi, ognuno con il proprio percorso.
Questa cosa non è facile, in quanto come c'è chi lotta per la luce, c'è anche chi ama l'energia del Quarto Mondo, il materialismo, e cerca di ostacolare e impedire il cambiamento.

Barrios dice che nel Quarto Mondo "vi può essere una fusione delle polarità; non più luce ed oscurità nelle persone, bensì una fusione elevata. Attualmente, tuttavia, il regno dell'oscurità non persegue questo scopo, ed i suoi rappresentanti si sono organizzati per impedirlo, cercano di determinare uno squilibrio della Terra e del suo ambiente cosicché non ci troviamo pronti all'allineamento del 2012. Dobbiamo lavorare assieme per conseguire l'equilibrio e la pace con l'altro lato, dobbiamo prenderci cura della Terra che ci nutre e ci ospita, dobbiamo impegnare le nostre menti ed i nostri cuori per raggiungere l'unità e la fusione adesso, per affrontare la controparte e preservare la vita."

Barrios, inoltre, da' una serie di indicazioni utili per arrivare preparati al 2012.
Potete leggerle nell'interessante articolo che trovate qui, dal quale ho preso spunto per scrivere questo post.

Da quanto fin qui esposto, emerge con chiarezza che il 2012 si rivela una possibilità che ci viene data per iniziare un mondo migliore, che vibra ad un livello energetico più elevato.

Per questo dobbiamo prepararci, dobbiamo focalizzarci su quella che è la nostra evoluzione a livello energetico e spirituale, magari dando meno importanza alle cose materiali.

Per quanto mi riguarda, provare ne vale davvero la pena!!!

^__^


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giovedì 11 ottobre 2007

Viviamo come aquile o come polli?

Dopo avervi parlato di Louise Hay e della sua filosofia, vorrei oggi presentarvi un’altra persona che magari i più già conosceranno, e che ha scritto dei libri davvero belli e utili per la crescita interiore e il cammino verso la consapevolezza: Antony De Mello.

Non sapete chi è?
E se vi cito “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo” (titolo di uno dei suoi libri), vi viene in mente?

Beh, ad ogni modo vorrei proprio iniziare proponendovi la storia dell’aquila….

Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia.
L’uovo si schiuse contemporaneamente a quelle della covata, e l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini.
Per tutta la vita l’aquila fece quel che facevano i polli del cortile, pensando di essere uno di loro.
Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro.
Trascorsero gli anni, e l’aquila divenne molto vecchia. un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate.
La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita. “Chi è quello?” chiese.
“E’ l’aquila, il re degli uccelli”, rispose il suo vicino. “Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo polli”.
E così l’aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale.

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martedì 9 ottobre 2007

Giorni bui / 2

Eccomi qui, di nuovo a parlar di giorni bui, riprendendo l’argomento affrontato qualche post fa per arricchirlo di altri suggerimenti.

Io sono dell’idea che tutte le cose che ci accadono, non arrivano per caso nella nostra vita. Certo è che delle cose belle non ci lamentiamo, quelle brutte, invece, vorremmo non arrivassero mai. E questo è più che normale!
Dobbiamo però pensare che anche le difficoltà e le avversità, alla resa dei conti, vengono per il nostro bene, per farci crescere e migliorare nel nostro cammino.

Ogni esperienza vissuta fino in fondo, nel bene e nel male, è un’opportunità che ci viene offerta. Sta a noi scegliere se viverla in tutta la sua interezza, quindi con tutto il nostro corpo, oppure viverla solo in parte, rifiutando a priori tutto ciò che la nostra mente, influenzata dalle convenzioni sociali, ritiene sconveniente.

Quando affrontiamo un dolore, vuol dire che stiamo vivendo un cambiamento. Ogni cambiamento porta in sé un movimento di energia, è uno stimolo e finché siamo stimolati possiamo sentire una spinta ad agire.

Quindi, in parole povere, quello che voglio dire è che le cose brutte che ci capitano hanno un loro perché, a volte ci è dato di capirne il senso dopo qualche tempo, o dopo molto, a volte non si arriva mai a capirlo.

La cosa importante è non chiudersi nel dolore, ma lasciarsi attraversare da esso, viverlo non con la mente, ma con tutto il corpo, ascoltandosi e osservandosi, senza giudizio.

Poi, come si suol dire “non può piovere per sempre”…tutto si trasforma e anche il dolore, piano piano passa rigenerando in noi un nuovo stato di benessere…nel frattempo noi saremo diventati più forti e con un bagaglio di esperienze più ampio.

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venerdì 28 settembre 2007

Giorni bui / 1

Fuori piove, tira vento, cielo grigio a più non posso, sembra notte e invece è mattina. Non avete nessuna voglia di alzarvi e andare al lavoro, la vostra mente poi vaga per strade che non vorreste perché sono piene di dolore e cose che vorreste cancellare o non aver mai vissuto.
A fatica vi alzate dal letto e accendete la radio: accidenti anche a lei! Proprio quella canzone triste deve trasmettere???
Pare che il mondo ce l’abbia con voi….


Vi è mai capitata una situazione del genere o simile?
Io credo succeda a tutti, magari non proprio così, ma succede…

Allora, cosa fare per superare i momenti grigi della nostra vita?
Di sicuro, non basta aspettare che passino da soli!

Innanzitutto, bisogna cambiare punto di vista.
Se cambiamo punto di vista, possiamo vedere le cose sotto un’altra luce e ciò che prima appariva grigio potrebbe assumere qualche colore.

Ad esempio, quando piove e il cielo è coperto dalle nuvole, ricordiamoci che oltre le nuvole, più su, c’è il sole che splende come sempre…

Cerchiamo di visualizzarci in una giornata di sole, ricordiamo una situazione bella in cui eravamo al sole e cerchiamo di riviverla…
Concentriamoci sulle nostre sensazioni: la gioia, la pace, il calore dei raggi del sole sulla nostra pelle….

Senza nemmeno rendercene conto ci sentiremo già un po’ meglio, sul nostro volto potrebbe essere anche spuntato un sorriso!!!

Questo ci aiuta a rimetterci in connessione con l’energia universale, fonte inesauribile d’amore.


Intanto, proviamo a fare ciò che vi ho appena descritto….nei prossimi giorni seguiranno altri consigli!

Questa è solo una delle infinite vie per affrontare tutte le situazioni della vita con positività, imparando a lasciare che il dolore ci passi attraverso e a lasciarlo andare affinché non ci distrugga totalmente, o che comunque ci permetta di rinascere.

E voi? Come affrontate i brutti momenti e le giornate no?
Aspetto i vostri racconti!

Un sorriso.

^__^

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