mercoledì 31 ottobre 2007

Abbandonare le abitudini

L'abitudine è una cosa devastante, riduce la vita alla stregua di un elettrocardiogramma piatto: nessun impulso, nessuna spinta.

Eppure uno si sente bene, al sicuro, quando è chiuso nel cerchio delle sue abitudini.
Sì, diciamolo:è confortevole percorrere sempre la stessa strada e sapere esattamente cosa e chi ci sarà tra un paio di metri...la stessa scena vissuta all'infinito.

Eppure, se poi ti fermi a pensare a questa cosa, ti rendi conto che è di una tristezza unica...quante cose ti sei perso e ti stai perdendo?
Se quella volta avessi avuto il coraggio di rischiare, di metterti in gioco, come sarebbe cambiata la tua vita?

Certe abitudini sono così radicate in noi che oramai non ci facciamo nemmeno più caso. Non solo il modo di agire è abitudinario, ma anche il modo di pensare: si ragiona per schemi fissi, stereotipi che chissà chi ha concepito.

Siamo abituati ad arrivare fino ad un certo punto, ma poi, raggiunto il nostro confine, ci blocchiamo impedendo a noi stessi di fare quel passo in più che ci porterebbe oltre.

Dovremmo imparare a superare le nostre personali "colonne d'Ercole" e scoprire quindi il vasto mondo di possibilità che si cela dietro a loro.

Iniziamo dalle piccole cose della nostra quotidianità, cerchiamo di spingerci quel passo in più oltre al solito confine.

Uscire dall'abitudine non è semplice, ma significa darsi un'opportunità, quella che spesso neghiamo a noi stessi perchè temiamo di farci del male.

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martedì 30 ottobre 2007

Idee per Halloween

Ebbene, domani sera in molti festeggeranno Halloween tra feste e balli, mascherati da streghe, fantasmi e mostri…


Come potevo io ignorare la cosa???

Quindi, per mettere un po’ di brio a questa serata già segnata dalla nota domanda “Scherzetto o dolcetto?”, che ne dite di inviare anche qualche sms fantasioso?

Qui troverete qualche simpatico spunto, altri li potete leggere direttamente alla fonte….

Halloween Lui&Lei

“In questa notte di terrore, stammi accanto mio amore, se la strega arriverà, al sicuro ti porterò, ma se ancora paura avrai, nel mio letto finirai e della notte di paura rimarrà il ricordo di un avventura”

“Stasera sarò il tuo fantasma amore mio”

“Buon Halloween al mio piccolo mostro...”

“Amore mio... questa notte vorrei che tu fossi un diavolo per farti entrare nel mio inferno...”

“Stasera sarò la tua strega! Per te farò magie!”

“Buon Halloween! Vuoi cavalcare con me sulla mia scopa?”


Halloween consigli

“Stasera vai piano con la scopa...divertiti e buon Halloween!”

“Questa notte spero di poter vedere tanti spiriti... ma ti prego, non uscire di casa, perchè potrebbero spaventarsi e non mostrarsi mai più.”

“Ci vediamo la notte di Halloween! Tu pero' non c'e' bisogno che ti metta la maschera.....ciao mostro”

“Dolcetto o scherzetto? No… il dolcetto è meglio di no...dimenticavo che sei a dieta!”


Halloween catene

“Strega streghetta la sfiga ora ti becca rospo rospettino per quest anno avrai un bambino se la sfiga vuoi evitare a 10 persone lo devi inviare.”

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Entrare in contatto con i sentimenti negativi

Anthony De Mello, nel suo famoso libro "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo", ad un certo punto parla della saggezza ed indica quattro punti per raggiungerla.


Innanzitutto, bisogna prendere coscienza dei propri sentimenti negativi.
Spesso non ne siamo consapevoli ma, se facciamo attenzione, ci accorgiamo di sentirci feriti, nervosi e tesi, oppure malinconici e di cattivo umore.

In secondo luogo, dobbiamo capire che il sentimento negativo si trova dentro di noi e non nella realtà.
Si deve smettere, dunque, di cambiare la realtà e gli altri.
Dice De Mello:
"Supponiamo che la pioggia rovini un pic-nic. Chi è a reagire in modo negativo? La pioggia o voi? E cosa provoca questo sentimento negativo? La pioggia o la vostra reazione? Quando sbattete il ginocchio contro il tavolo, il tavolo sta benissimo. Si occupa di fare ciò che dovrebbe, e cioè il tavolo. Il dolore è nel vostro ginocchio, non nel tavolo".
La realtà, dunque, va bene così com'è. I problemi esistono solo nella nostra mente.

Il terzo punto consiste nel non identificarsi mai con quel sentimento.
Ad esempio, non si dovrebbe dire "sono depresso", bensì "c'è depressione". Così non ci si definisce alla luce di quel sentimento. Se c'è una depressione, passerà, poiché tutto passa.

Infine, la quarta fase consiste nel capire cosa possiamo cambiare in noi.
Ci sforziamo continuamente di cambiare tutto ciò che ci circonda, pensiamo che ci sentiremo meglio se sarà qualcun altro a cambiare, ma alla fine, se non cambieremo noi, lo stato di insoddisfazione perdurerà nel nostro animo.

Cambiamo prospettiva: anzichè pensare "mi sento bene perchè il mondo va bene", iniziamo a pensare "il mondo va bene perchè io mi sento bene".

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lunedì 29 ottobre 2007

Esprimere i sentimenti

"Ti amo" - "Ti voglio bene": parole semplici, semplici eppure spesso così difficili da pronunciare.

Quando ci troviamo di fronte a qualcuno che per noi è importante, facciamo molta fatica a dirgli cosa proviamo nei suoi confronti.
A volte pensiamo che non sia ancora arrivato il momento di pronunciare il fatidico "ti amo", a volte influisce un'educazione rigida che ci trattiene dal compiere gesti di slancio affettivo.

La stessa cosa succede quando dobbiamo esprimere sentimenti di rabbia oppure di odio. Molti si bloccano e tengono tutto dentro.

Se non esprimiamo liberamente i nostri sentimenti, il nostro corpo ne risente: succede che alcune parti si irrigidiscono, si bloccano e noi ne perdiamo la sensibilità.
Ovviamente, questo processo non avviene in maniera conscia: noi non ci accorgiamo di nulla, ma poco a poco diventiamo così rigidi che finiamo per non sentire nemmeno lo stimolo dei nostri sentimenti.

E' naturale che manifestare agli altri ciò che proviamo ha delle conseguenze: di fronte a un "ti amo" potremmo ricevere un rifiuto dall'altro, ad esempio.
Ma è un rischio che va corso.
La vita è un alternarsi di piacere e dolore, questo porta movimento, passione.

Noi, invece, siamo educati a cercare una vita fatta di solo piacere, ma questo ci porta ad una condizione di "piattezza", all'assenza di movimento. La sensibilità del nostro corpo diminuisce e noi finiamo per non apprezzare più le tante cose che abbiamo.
Succede che non siamo mai sofddisfatti, ci manca sempre "quel qualcosa" che non riusciamo a trovare.

Quindi, se vogliamo continuare a sentire, se vogliamo che la nostra vita non diventi piatta, dobbiamo accettare anche che le cose non vadano sempre bene. Quando accade, sfruttiamo questi momenti per imparare qualcosa.

Oggi, quando andate a casa, provate ad abbracciare i vostri cari e, guardandoli negli occhi, esprimete loro i vostri sentimenti.
Se non è una cosa che fate solitamente, rimarranno sorpresi, ma il vostro corpo si sentirà meglio e voi vivrete la sensazione di essere più liberi.
Esprimete sempre ciò che provate, costi quel che costi.

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Lunedì

Oggi ho sonno, anzi, no…non è proprio sonno….è che me ne sto in una specie di limbo…sospesa tra il piacere della bella giornata passata ieri e la quotidianità anche troppo piatta di oggi…

…è come quando ti sei appena svegliato dopo un bel sogno….e te ne stai lì steso a letto con le braccia incrociate sotto la testa a fissare il soffitto e a chiederti come fare per continuare quel sogno…..allora provi a chiudere di nuovo gli occhi, ma le immagini non tornano più…..

Buon lunedì a tutti!!!!

…so che è dura, ma non preoccupatevi…domani arriva martedì!!! ;-))))

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venerdì 26 ottobre 2007

Nomi distorti


Una ragazza racconta all'amica:

"Mi ha chiesto se andavamo a bere lo sprizz a Roialto!
Me lo ha ripetuto tre volte, quindi era convinta di quello che stava dicendo, non si è sbagliata!!!"

0_O

Nota: A Venezia c'è una zona chiamata Rialto, dove si trova il famoso "ponte di Rialto".

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Allentare le tensioni

Quando mi arrabbio per qualcosa o con qualcuno,

quando sono sotto pressione,
quando le cose non vanno come vorrei,
quando il mio umore non è dei migliori,
se mi fermo e mi ascolto, mi accorgo di avere il corpo teso.
La faccia è tirata, le spalle e il collo sono rigidi.

Credo sia qualcosa che similmente tutti provino in certe situazioni.

Ebbene, quando vi trovate in queste condizioni, se volete allentare la tensione, provate a fare una cosa semplice, semplice.

Trovate un luogo tranquillo, dove potete stare soli senza essere disturbati.
A questo punto, iniziate a ridere.
Non sto scherzando! Ridere: dico sul serio. Se poi lo fate guardandovi allo specchio, sarà ancora meglio.

All'inizio vi sentirete un pò stupidi, ma se fate l'esercizio senza pensare a nulla e badando solo a ridere (proprio come se vi avessero appena raccontato una barzelletta divertentissima), vi sentirete gradualmente più sciolti e anche il vostro umore migliorerà.
Anzi, dopo un pò che avrete iniziato a ridere, vi verrà da farlo in modo sempre più intenso e farete fatica a fermarvi!!!

Ridere fa bene alla salute: una volta ho letto in merito ad uno studio secondo cui chi ride spesso gode di maggiore salute rispetto a chi lo fa poco o per niente. Pare che in questa circostanza il corpo produca una sostanza benefica.

E poi, lo sapete che quando si ride si usano meno muscoli facciali di quando ci si arrabbia?

Provate a fare questo esercizio e poi ditemi se ha funzionato...

N.B.: Consiglio comunque di non farlo in pubblico...vi prenderebbero per pazzi!!!

^__^

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La mia frase del giorno...

Oggi, per puro caso, sono entrata nella pagina di un sito che propone la "perfetta citazione per te, ora"...

Ecco la citazione per me:

PATH

Each being is born
to fulfill a certain destiny.
It can only be found
if you seek it.

This search requires
two different things:
1. Trust in yourself.
2. A clear conception
of my role in the Universe.

Then the path is clear.

The path leads
from the darkness into life.

Whoever
does not respect
the dark
can never
experience
light.

Keep searching for the obscure
and every day create new things.

I am always with you
and will show you
time and again
where you
should
turn.

No passion
can destroy
the path
if
you engage in dialogue
with Me
daily.

The true path is always
the illumination of darkness,
not the dispersion.

For this happens from time to time.

Whoever tries to anticipate it
is doomed to failure,
because his will remains bound
to past intentions.


Che dire?
A me piace! ...mi sento già sulla buona strada!!!

^__^

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giovedì 25 ottobre 2007

Mi sono rotto il disco!!!

Forse queste sarebbero state le parole del mio Mac, lunedì scorso, se avesse avuto il dono della parola.

O forse, avrebbe semplicemente detto “non mi sento molto bene”, prima di spegnersi in modo definitivo.

Fatto sta, che dopo il ricovero d’urgenza, ieri è tornato al suo lavoro come mio assistente personale.

Purtroppo, gli hanno riscontrato un danno irreparabile al disco, insomma, un infarto fatale che lo ha portato a subire un trapianto immediato.

Ora è qui, davanti a me, con il suo disco nuovo di zecca che gira e gli infonde nuova vita….

L’altro disco non c’è più….e con lui tutti i miei dati, scivolati improvvisamente in un limbo irrecuperabile…

Ma è confortante averlo nuovamente qui, ripartiremo insieme…e ricostruiremo quanto perso….

Bentornato Mac!!!

^__^


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Consapevolezza del corpo: primi passi

Come vi avevo promesso, ecco un semplice esercizio attraverso il quale potrete iniziare ad ascoltare il vostro corpo.


Innanzitutto, mettetevi in un luogo tranquillo, dove nessuno vi può disturbare.
Scegliete una posizione comoda: seduti, distesi, in loto, in zazen...insomma, come state meglio!
Chiudete gli occhi. Iniziate a liberare la mente dai pensieri: non è semplice, lo so, ma se vi pare che i vostri pensieri non vogliano andarsene, limitatevi ad osservarli, come se foste estranei alla cosa.
Se questo metodo non funziona, allora cercate di concentrarvi sul vostro respiro, portate lì la vostra attenzione, anzichè su ciò che state pensando.
Iniziare ad ascoltare il proprio respiro è uno dei primi passi per prendere coscienza del corpo: sentite l'aria che entra (vi suggerisco di respirare con la bocca), attraversa la gola e finisce nei polmoni.
Quanta aria entra? Quanta ne esce? Le due quantità sono le stesse oppure no? Che tipo di respirazione avete? Di petto, di pancia o entrambe? Che ritmo ha il vostro respiro?
Se riuscite ad osservare queste cose, avete già fatto un passo verso la percezione del vostro corpo!

Arrivati a questo punto, estendete il vostro ascolto a tutto il corpo.
Quale posizione occupa nello spazio? Se siete distesi, riuscite a sentire quali parti poggiano al piano su cui giacete? Sentite la forza di gravità che vi attira verso il basso?

Infine, portate la vostra attenzione ad una estremità del vostro corpo (piedi o testa) ed iniziate a concentrarvi sulla percezione di questa parte: dopo poco inizierete a sentire un leggero formicolìo sulla zona che state ascoltando, succede perchè aumenta la vostra sensibilità su quel punto.
Una volta che sentite bene la zona, iniziate a salire (o scendere, aseconda che siate partiti dalla testa o dai piedi) con la vostra attenzione. Ad esempio, dal capo passate alla fronte, alle gunace, alle orecchie, al naso, al mento, al collo e così via.

Questo esercizio richiede tempo e pazienza. Se ci sono delle zone che non riuscite proprio a percepire, non preoccupatevi:proseguite nelle parti successive.
Il fatto che non abbiate percezione di certi punti dovrebbe essere di per sè significativo!

Quando la vostra attenzione sarà passata su tutto il corpo, esso dovrebbe essere totalmente percorso da un leggero formicolìo.
Ora "percorrete" (con l'attenzione) il corpo in modo più veloce: dai piedi alla testa e viceversa.
La percezione dovrebbe essere più rapida e il formicolìo, andando su e giù più in fretta, assomiglierà quasi ad un'onda.

Se sentite tutto ciò, siete ad un buon punto di consapevolezza corporea!
Se invece sentite molto poco, o addirittura niente, non vi preoccupate: ripetendo spesso l'esercizio, otterrete sicuramente dei miglioramenti.

Prendere percezione del proprio corpo, se non si è mai fatto attenzione ad esso, non è un processo immediato, richiede esercizio e costanza (come tutte le cose!).
Alla fine, comunque, i risultati arrivano!


Ricordate che il processo di conoscenza parte proprio da noi stessi!
Se non conosciamo il nostro corpo e non ne abbiamo buona percezione, come possiamo pretendere di conoscere e sentire ciò che ci circonda?

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martedì 23 ottobre 2007

Conoscere attraverso la mente o il corpo?

Ieri sera la mia testolina si è messa a riflettere sulla felicità: mi chiedevo come potrei spiegare il concetto di felicità e quando una persona si sente felice.

Io sono felice? Felicità è uguale a serenità?
Di sicuro la felicità non è uno stato perpetuo, succede che si alterni a fasi di infelicità.

Sinceramente, non saprei spiegare a parole cos'è la felicità, così come quando qualcuno mi chiede in cosa consiste un massaggio shiatsu io rispondo "non te lo posso spiegare, devi provarlo".
Con le parole si rischia sempre di distorcere la verità delle cose.
Che poi, di verità non ne esiste mai una sola, ognuno ha la sua, basata sul proprio punto di vista.

Ragionando su questa linea, i miei pensieri si sono intrecciati arrivando alla considerazione che noi conosciamo / apprendiamo con la "tecnica del confronto" o "tecnica degli opposti": buono / cattivo, giusto / sbagliato, felice / infelice, uomo / donna, e così via.

Ma alla fine, mi chiedo, si arriva mai alla vera essenza delle cose?

La nostra mente è abituata ad immagazzinare tutto suddividendo per categorie ed applicando le opportune etichette.
A volte ci priviamo di provare certe cose, ci neghiamo certe esperienze, semplicemente perchè la nostra mente, condizionata dalla cultura in cui siamo immersi, le ha classificate come "sbagliate" o "pericolose".

Se iniziassimo a conoscere meglio il nostro corpo, a sviluppare la nostra sensibilità fisica e quindi ad ascoltarci in modo più attento, potremmo iniziare a scoprire la realtà sotto un altro punto di vista: quello della nostra percezione corporea.

Vi è mai successo di trovarvi accanto ad una persona che non conoscete e di provare per lei un'inspiegabile sintonia, oppure, al contrario, un'antipatia totale?
Ebbene, questo accade perchè i nostri corpi comunicano tra loro prima ancora che lo facciamo noi con la nostra volontà (e di conseguenza le nostre menti).

A volte può verificarsi che ci parlino di una persona che ancora non abbiamo conosciuto e, quando la conosciamo, la troviamo esattamente come ce l'avevano descritta! E' proprio così? O forse la nostra mente ci fa percepire la realtà in base a come è stata istruita?

Quello che è certo è che nella nostra società, così avanzata ed evoluta, non riceviamo nessuna educazione al corpo e le nostre percezioni di ciò che ci circonda risultano di conseguenza "ovattate" o prevalentemente mentali.

Siamo convinti di conoscere molte cose, eppure tanti non sanno nemmeno se il loro fegato si trova a destra o a sinistra!

Volete imparare ad ascoltare il vostro corpo?
A breve troverete un nuovo post con alcuni semplici consigli da cui potrete partire.

Rimanete sintonizzati!!!

^__^

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lunedì 22 ottobre 2007

Gira la ballerina gira...



Da quando l'ho vista stamattina su Geekissimo, questa ballerina mi sta intrippando!!!

Ma secondo voi gira in senso orario o antiorario???

Secondo me in senso orario...ma per qualche fugace momento l'ho sorpresa a girare in senso antiorario!!!

Secondo me, lei aspetta che io mi distragga ed inizia a girare dall'altra parte!!!

Ad ogni modo, dato che io la vedo girare in senso orario, secondo l'Herald, questo significa che in me prevale l’emisfero destro, ovvero che in me prevalgono queste caratteristiche:

uses feeling
"big picture" oriented
imagination rules
symbols and images
present and future
philosophy & religion
can "get it" (i.e. meaning)
believes
appreciates
spatial perception
knows object function
fantasy based
presents possibilities
impetuous
risk taking

Se voi la vedete girare in senso anti orario, vuol dire che in voi prevale la parte sinistra del cervello, ovvero avete queste cartatteristiche:

uses logic
detail oriented
facts rule
words and language
present and past
math and science
can comprehend
knowing
acknowledges
order/pattern perception
knows object name
reality based
forms strategies
practical
safe

Voi che ne pensate???

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2012: l'inizio di una nuova era

Il 21 dicembre 2012 è una data di cui molti parlano. Alcuni dicono che sarà la fine del mondo, altri l'inizio di una nuova epoca.

In realtà, questa data emerge dai calendari maya, dove si dice che da allora in poi tutto cambierà.

Secondo gli anziani Maya, nel 2012 il mondo non finirà, bensì sarà trasformato.

Carlos Barrios, storico, antropologo e ricercatore guatemalteco che ha studiato per ben 25 anni con gli anziani Maya, afferma che ci troviamo in un periodo di transizione: non siamo più nel mondo del Quarto Sole, ma dobbiamo ancora entrare in quello del Quinto Sole.
Il mondo materialista sta lentamente scomparendo e nella nuova era la gente vivrà in pace e in armonia con la Madre Terra.
Il periodo di transizione sarà accompagnato dal verificarsi di distruzioni ambientali, caos sociale, guerre e cambiamenti terrestri.
Ma il 2012, secondo il calendario Maya, sarà la data della rinascita: l'inizio del Mondo del Quinto Sole.

La fase di cambiamento è già iniziata e noi dobbiamo cercare di prepararci per arrivare in buona forma nella nuova era.
Secondo un anziano maya, gli uomini si devono unire a sostegno della vita e dlla luce, tutti insieme e non suddivisi in gruppi, ognuno con il proprio percorso.
Questa cosa non è facile, in quanto come c'è chi lotta per la luce, c'è anche chi ama l'energia del Quarto Mondo, il materialismo, e cerca di ostacolare e impedire il cambiamento.

Barrios dice che nel Quarto Mondo "vi può essere una fusione delle polarità; non più luce ed oscurità nelle persone, bensì una fusione elevata. Attualmente, tuttavia, il regno dell'oscurità non persegue questo scopo, ed i suoi rappresentanti si sono organizzati per impedirlo, cercano di determinare uno squilibrio della Terra e del suo ambiente cosicché non ci troviamo pronti all'allineamento del 2012. Dobbiamo lavorare assieme per conseguire l'equilibrio e la pace con l'altro lato, dobbiamo prenderci cura della Terra che ci nutre e ci ospita, dobbiamo impegnare le nostre menti ed i nostri cuori per raggiungere l'unità e la fusione adesso, per affrontare la controparte e preservare la vita."

Barrios, inoltre, da' una serie di indicazioni utili per arrivare preparati al 2012.
Potete leggerle nell'interessante articolo che trovate qui, dal quale ho preso spunto per scrivere questo post.

Da quanto fin qui esposto, emerge con chiarezza che il 2012 si rivela una possibilità che ci viene data per iniziare un mondo migliore, che vibra ad un livello energetico più elevato.

Per questo dobbiamo prepararci, dobbiamo focalizzarci su quella che è la nostra evoluzione a livello energetico e spirituale, magari dando meno importanza alle cose materiali.

Per quanto mi riguarda, provare ne vale davvero la pena!!!

^__^


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venerdì 19 ottobre 2007

Blogger come editori?

E’ da qualche giorno che leggo in rete a proposito della possibilità che passi una legge che vorrebbe catalogare anche siti e blog come prodotti editoriali con la conseguenza che, chi ha un blog o un piccolo sito, avrebbe obblighi di registrazione, burocrazia, spese impreviste. Senza contare poi il rischio di forti sanzioni penali in caso di diffamazione.

Se volete approfondire la questione, leggete l’articolo sul sito di Repubblica.

Ora, io dico, ma è mai possibile che ci debbano limitare a tal punto???
Dove finirà la libertà di pensiero???
Senza contare che i siti e i blog sono un utilissimo strumento per entrare a contatto con il mondo del web ed esprimere la propria vena creativa.

Ancora una volta ci vogliono tagliar le gambe!

Se anche voi, come me, vi augurate che questo disegno di legge non passi, firmate la petizione online che trovate qui.

L’unione fa la forza, non permettiamo a chi dovrebbe rappresentarci di limitare la nostra libertà!!!

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giovedì 18 ottobre 2007

L'esperienza insegna...

Miei cari,
l'improvvisa dipartita del mio Mac mi ha davvero spiazzata.
Mi ci sono voluti un paio di giorni per metabolizzare l'accaduto e riorganizzarmi il lavoro con il Mac sostitutivo che mi farà da supporto finchè il mio (in)fedele collaboratore è ricoverato per accertamenti.

Che dire? Proprio qualche tempo fa, vi avevo detto di considerare che nulla succede per caso e che a volte il tempo ci rivela i motivi e i fini superiori di quanto ci è accaduto.

Così, in questi giorni, mi sono interrogata sull'accaduto e, anche se non sono riuscita a trovare un fine valido per tutto ciò, ho pensato a cosa mi insegnato questo fatto.

Beh, premesso che ci sono perdite ben più gravi di quella di un computer e tragedie molto più tragiche di quella da me subita, ecco quello che ho capito:

  1. fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio: il vostro collaboratore potrebbe tradirvi in qualsiasi momento, quindi non affidate solo alla sua memoria tutto il vostro sapere. Condividetelo con altri (tipo CD, DVD, penne USB, FTP, ecc.), è più difficile che si verifichi un ammutinamento totale!!!

  2. Niente dura per sempre: perchè aspettarsi che lo faccia il vostro computer? Ragion per cui vale quanto suggerito al punto precedente.

  3. Two is melio che one: lo dicono anche in tivù. Se avessi ascoltato questo semplice consiglio, avrei eseguito regolare duplicato di tutte le mie cose...

  4. Non avere aspettative: non puoi aspettarti che dopo aver spento il computer lui si riaccenda quando premi il tasto di avvio. Non sempre succede!!!

  5. Non mettere nome Domani a ciò che puoi fare oggi: se hai tempo per fare un backup dei dati, fallo subito! Domani potrebbe essere troppo tardi...

  6. A volte ritornano: beh, questa è una cosa che devo ancora accertare...
    Mio caro Mac, tornerai anche tu da me? E soprattutto, tornerai con tutte le tue cosine a posto? Cioè con tutti i tuoi dati dentro???
Avevo pensato anche di chiedere aiuto a Doctor House...ma temo che lui in questo caso non potrebbe fare nulla...

O_0


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lunedì 15 ottobre 2007

Senza parole

Oggi , mentre lavoravo, il mio computer mi ha improvvisamente abbandonata!!!
Così, senza un minimo cenno di avvertimento...tutto ad un tratto si è bloccato e dopo che lo ho spento per riavviarlo, non si è più acceso!!!

Riuscirò a recuperare i dati? Non lo so...c’era una cosa a cui stavo lavorando da poco che non avevo ancora “backuppato”...

Non ho parole, proprio non me l’aspettavo che il mio Mac mi lasciasse di punto in bianco...

Son triste...oggi son io che ho bisogno di voi...

:-(((

giovedì 11 ottobre 2007

Wharolize me!!!




















Volete anche voi trasformare le vostre foto in pop art, stile Andy Wharol???














Da oggi, grazie a "Wharolizer", potete farlo anche voi!!!

^__^

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Viviamo come aquile o come polli?

Dopo avervi parlato di Louise Hay e della sua filosofia, vorrei oggi presentarvi un’altra persona che magari i più già conosceranno, e che ha scritto dei libri davvero belli e utili per la crescita interiore e il cammino verso la consapevolezza: Antony De Mello.

Non sapete chi è?
E se vi cito “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo” (titolo di uno dei suoi libri), vi viene in mente?

Beh, ad ogni modo vorrei proprio iniziare proponendovi la storia dell’aquila….

Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia.
L’uovo si schiuse contemporaneamente a quelle della covata, e l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini.
Per tutta la vita l’aquila fece quel che facevano i polli del cortile, pensando di essere uno di loro.
Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro.
Trascorsero gli anni, e l’aquila divenne molto vecchia. un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate.
La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita. “Chi è quello?” chiese.
“E’ l’aquila, il re degli uccelli”, rispose il suo vicino. “Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo polli”.
E così l’aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale.

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mercoledì 10 ottobre 2007

Cosa significa Shiatsu

Shiatsu è una parola giapponese composta da “shi” e “atsu” che letteralmente significa “premere con le dita”.

Andando però indietro con gli anni, si pensa che “shi” sia una contrazione del termine “shin” che ha un significato molto ampio, ma che si può riassumere nella parola “amore”.

Shiatsu, quindi, non significherebbe semplicemente premere con le dita, bensì “premere con amore”.

Ed è proprio in questa definizione che si racchiude l'atteggiamento che "tori" (colui che pratica lo shiatsu) dovrebbe avere nei confronti di "uke" (colui che riceve lo shiatsu).


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martedì 9 ottobre 2007

Giorni bui / 2

Eccomi qui, di nuovo a parlar di giorni bui, riprendendo l’argomento affrontato qualche post fa per arricchirlo di altri suggerimenti.

Io sono dell’idea che tutte le cose che ci accadono, non arrivano per caso nella nostra vita. Certo è che delle cose belle non ci lamentiamo, quelle brutte, invece, vorremmo non arrivassero mai. E questo è più che normale!
Dobbiamo però pensare che anche le difficoltà e le avversità, alla resa dei conti, vengono per il nostro bene, per farci crescere e migliorare nel nostro cammino.

Ogni esperienza vissuta fino in fondo, nel bene e nel male, è un’opportunità che ci viene offerta. Sta a noi scegliere se viverla in tutta la sua interezza, quindi con tutto il nostro corpo, oppure viverla solo in parte, rifiutando a priori tutto ciò che la nostra mente, influenzata dalle convenzioni sociali, ritiene sconveniente.

Quando affrontiamo un dolore, vuol dire che stiamo vivendo un cambiamento. Ogni cambiamento porta in sé un movimento di energia, è uno stimolo e finché siamo stimolati possiamo sentire una spinta ad agire.

Quindi, in parole povere, quello che voglio dire è che le cose brutte che ci capitano hanno un loro perché, a volte ci è dato di capirne il senso dopo qualche tempo, o dopo molto, a volte non si arriva mai a capirlo.

La cosa importante è non chiudersi nel dolore, ma lasciarsi attraversare da esso, viverlo non con la mente, ma con tutto il corpo, ascoltandosi e osservandosi, senza giudizio.

Poi, come si suol dire “non può piovere per sempre”…tutto si trasforma e anche il dolore, piano piano passa rigenerando in noi un nuovo stato di benessere…nel frattempo noi saremo diventati più forti e con un bagaglio di esperienze più ampio.

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lunedì 8 ottobre 2007

BeFunky! Trasformati in un fumetto!!!

Cari amici,

io che ho sempre sognato di poter trasformare le mie foto in fumetti, vi segnalo questo nuovo straordinario sito: BeFunky
Grazie a BeFunky potrete creare il vostro avatar oppure trasformare le vostre foto e i vostri filmati in fumetti!!!

Purtroppo, il sito è in versione beta e quindi si accede solo su invito.
Per fortuna, si può richiedere l'invito direttamente nel sito...io ho aspettato appena quattro giorni per riceverlo!!!

Ed ora ecco che Olimpianet in versione fumetto manda un bacio a tutti voi!!! ^__^




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mercoledì 3 ottobre 2007

Zazen

Per praticare la meditazione zazen ci sediamo rivolti verso il muro, uno accanto all’altro, con i glutei che poggiano sui talloni, le ginocchia ad una distanza pari alla lunghezza dell’avambraccio, la mano destra che raccoglie la sinistra e i pollici che si congiungono con una leggera pressione formando un ovale, come se dovessero sostenere un foglio di carta. Le mani sono poggiate alla base dell’addome. La schiena è diritta. Il bacino è ruotato verso l’esterno (idealmente il sacro tende al cielo). Il mento è un po’ rientrante e questo fa sì che la parte posteriore della nuca tenderà verso l’alto. Questo permette alla schiena di allungarsi. Lo sguardo poggia sul pavimento a circa mezzo metro di distanza in avanti, senza fissarsi su un punto specifico, in modo da formare un angolo di 45 gradi con il pavimento. La bocca è leggermente aperta.

Ci sono diverse posizioni in cui si può praticare lo Zazen. Questa è quella che utilizziamo nel nostro dojo.

Durante la meditazione si respira con la pancia, non vi è nulla che si deve fare, solamente mettersi lì e stare in attesa, sentire come respira il proprio corpo.

Questo significa che non si deve nemmeno pensare, anzi, i pensieri sarebbero proprio da evitare del tutto!!!

Uso il condizionale perché, a parte la postura da mantenere, il non pensare è la cosa più difficile da raggiungere.

Si dice che solitamente nello Zazen si passano tre fasi:
- il pensare;
- il pensare di non pensare;
- il non pensare.

Nel nostro dojo, prima di iniziare ogni lezione di shiatsu, pratichiamo 20 minuti di Zazen.

Quando pratico lo Zazen faccio sempre un’enorme fatica ad arrivare allo stadio del non pensare.
Molte volte non lo raggiungo proprio: sembra che i miei pensieri si presentino tutti lì insieme proprio al momento dello Zazen!!!

Praticando spesso, poi, subentra l’abitudine: i 20 minuti di meditazione passano velocissimi e succede che li trascorro lottando contro i miei pensieri, oppure seguendo i miei pensieri senza accorgermi che lo sto facendo!!!
Beh, lo so, in questi casi, magari dovrei aumentare il mio impegno… ^__^


Ieri sera sono ricominciate le lezioni nel dojo.
Erano quasi due mesi che non praticavo lo Zazen, da quando ero tornata dal corso di Tao Massage.
E’ stata davvero dura: i 20 minuti mi sono sembrati un’infinità, i pensieri non avevano nessuna intenzione di andarsene e i piedi piano piano hanno iniziato a trasformarsi in due blocchi di cemento!!!
Niente di nuovo, comunque…stadi già affrontati in altre meditazioni…

La cosa bella è stato il “sentire”, nel momento in cui la mia attenzione (pur distratta dai pensieri!!!) è andata al mio corpo, al suo respirare, ho percepito l’energia dei compagni che stavano ai miei fianchi…
E l’energia che pulsava dal mio hara e passava attraverso le mie mani ad ogni respiro….

Ogni volta questa cosa mi meraviglia e mi dà gioia nel sentirla…

Purtroppo è una cosa che non si può spiegare…non potrà mai restituire l’equivalente delle sensazioni vissute….è tutta da provare…

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lunedì 1 ottobre 2007

Bambola silenziosa

Credo che molti conoscano o abbiano sentito parlare del prof. Pinetti, del suo algoritmo e della sua applicazione per definire il nickname ancestrale di un blogger.

Beh…anch’io ho ceduto alla tentazione e ho sottoposto il nome del mio blog alle analisi del prof. …

ed ecco il certificato che mi ha rilasciato:



Bambola silenziosa….mmmmm…….direi che mi si addice…

^__^

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